Senza uno sforzo comune per rilanciare la cultura nel nostro paese non sarà possibile realizzare l’agognato cambiamento, a partire dal D.E.F. ( Documento di Economia e Finanza) previsto nell’ormai prossima legge di Bilancio, bisognerà prevedere tre miliardi di euro sulla conoscenza e rafforzare le misure già in atto.
In primis, ridare speranza e fiducia agli studenti, l’Italia è al penultimo posto in Europa per numero di laureati, poi riformare il numero chiuso, siamo passati da 10.000 persone selezionate al numero programmato a 12 mila persone, l’obiettivo è arrivare a 15 mila il prossimo anno. Non solo, dopo aver cancellato l’esperienza dell’alternanza scuola lavoro, che altro non era che sfruttamento, e aumentato il numero di borse di studio per specializzandi ora è necessario riorganizzare un orientamento che non ponga alcuna distinzione di classe. Creare un ponte serio tra le Università e il mondo della scuola con il fine di aumentare le capacità di ogni singolo studente e superare la No Tax Area, ad oggi consentita solo alle famiglie con un reddito Isee di 13 mila euro annui e arrivare ad un reddito Isee di 23 mila euro annui. Dobbiamo offrire a tutti la migliore istruzione pubblica