Asili nido: equa distribuzione sul territorio nazionale

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Il tema di una giusta ridistribuzione nel Paese dei livelli di servizio e del fabbisogno standard degli asili nido era un tema rimasto insoluto dai precedenti governi, come avvolto da una coltre di nebbia. Stiamo definendo nuovi livelli minimi essenziali nel comparto dell’Istruzione per dare risposte ai tanti territori e alle tante famiglie rimaste indietro negli anni, assicurando pari condizioni di trattamento nelle diverse regione.

Non possiamo più permetterci di negare diritti e servizi essenziali in determinate aree, consapevoli del fatto che, secondo recenti dati, 1,2 milioni di bambini si trovano in stato assoluto di povertà e spesso non hanno opportunità di frequentare asili nido. Parliamo di potenziali talenti che restano intrappolati in una condizione che non permette loro alcuno sviluppo. Come certificano gli ultimi dati Ocse, la frequenza scolastica in età prescolare migliora le condizioni di vita del singolo individuo per i successivi 15 anni. Grazie all’impegno del Miur e del ministero dell’Economia stiamo garantendo una nuova, equa distribuzione di fondi che permetterà di attivare servizi dignitosi in alcuni territori rimasti indietro.

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