Sono mesi che i veri assenti nel dibattito delle elezioni regionali sono i temi.
In Emilia Romagna mi sarebbe piaciuto parlare delle partecipate: in che modo si vogliono smantellare i carrozzoni che non funzionano e in che modo si vogliono mettere a sistema i servizi per i cittadini che offrono le partecipate locali, in modo da essere efficienti?
In Calabria mi sarebbe piaciuto parlare del modo in cui un governo regionale si può impegnare nel contrasto alla criminalità organizzata, nel ripristino della legalità, parlare di come realizzare una sanità dignitosa, di come rilanciare i trasporti locali, di quale modello è necessario per creare occupazione e lavoro ai calabresi.
Il M5S ha sempre coinvolto i cittadini sulle misure che voleva realizzare per il Paese. Con il programma scelto online abbiamo convinto 11 milioni di cittadini e più di 10 anni fa quando non volevamo candidarci ed eravamo noi a chiedere agli altri partiti di prendere le nostre proposte, partì un importante consultazione online dal basso per scegliere come cambiare il nostro Paese.
È quindi ritornato il momento di riaprire tavoli territoriali con i cittadini, senza bandiere, abbattendo gli steccati tra i giovani di tutte le forze politiche, invitando tutti e parlare di gestione dell’acqua e delle fonti, di cambiamenti climatici, di cultura, creatività, giovani, innovazione, lavoro, imprese, start up, tecnologie, futuro di scuola, università, ricerca, di società della conoscenza.
Sono convinto che questo Paese sia più maturo di quello che immaginiamo, lo abbiamo visto con l’esperienza del Movimento 5 Stelle, con il coinvolgimento dei cittadini in questi anni, e sono sicuro che i giovani, le nuove generazioni sono capace di dire ancora cose alte alla politica, solo che in questo momento non le stiamo intercettando.
Il M5S ha bisogno di una rigenerazione che passa per l’entusiasmo, che passa da un atteggiamento altruista, da una nuova fase di Think Positive per sprigionare nuove energie generose per il Paese.
Io sono candidato nel TeamCultura, con il facilitatore Alessandro Melicchio e il Prof De Masi e tanti altri professionisti e portavoce, con l’intento di costituire una ExpertList e ExperienceList. I temi che trattiamo, come l’istruzione, la ricerca e la cultura credo rappresentino assi importanti di sviluppo, assi importanti per il futuro, determinanti per disegnare un nuovo modello di società, un orizzonte, una visione. Questo sforzo lo stiamo facendo perché a noi tutti entusiasma l’idea di rimettere in circolo le energie.
Questa domenica, alle ore 10.00, avremo in Campania il primo incontro nazionale al Palazzo Ducale di Parete e lì mi aspetto che vengano esperti del settore, cittadini, portavoce, forze giovani di tutte le forze politiche, il popolo delle sardine, e per la prima volta chi verrà non parteciperà a un semplice convegno, ma avranno la possibilità di lavorare insieme in coworking ed essere i protagonisti delle prime risposte. Questo secondo me è la strada per rigenerarsi.
Credo stia avvenendo un cambiamento importante, a Marzo dovrà esserci una costituente del M5S. Abbiamo lanciato come #TeamCultura l’idea del pensatoio culturale per riflettere sul modello di società che vogliamo, prima di poter decidere le ricette necessarie per applicarlo. Abbiamo lanciato l’idea di centri studio del M5S, di potenziare la formazione sulla politica e la democrazia per i cittadini. È un momento di rigenerazione che deve portare risposte interne al M5S ma anche esterne, al Paese.
Tutta la comunicazione politica oggi è concentrata su ciò che accade ai vertici, ed è comprensibile, ma se si entrasse nei palazzi della democrazia o se si spostasse lo sguardo verso il basso, e si guardasse al lavoro parlamentare vedremo cittadini che lavorano per approvare norme per l’insegnante precario che verrà assunto grazie alle leggi che si fanno in quei palazzi tanto criticati dove ora ci sono cittadini consapevoli, onesti e preparati. Se ci si sposta nel Parlamento si vedrà una grande convergenza tra alcune forze politiche sul decreto clima, sul decreto fiscale, sul decreto istruzione, sul decreto sisma. Stiamo dando tante risposte ed è ora di unire la democrazia del Parlamento alla democrazia delle piazze, dei movimenti e dei coworking in giro per il Paese.