La mia intervista per il Manifesto: non c’è spazio per chi vuole distruggere. Nuovi volti nel M5S per uscire dall’ambiguità e dichiararci forza ecologista.

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STRUTTURA CAPILLARE E DEMOCRATICA

Parole Guerriere è il primo think tank del Movimento 5 Stelle, un ‘pensatoio’ che, fuori dagli schemi, è riuscito a unire esperti, cittadini e portavoce nelle Istituzioni per guardare oltre la quotidianità e programmare il futuro. La mia candidatura agli Stati Generali e la proposta di riorganizzazione avanzate da Parole Guerriere sono il frutto di questo lavoro. Stiamo proponendo di innovarci e di affiancare alle piattaforme digitali e al voto online una struttura democratica e capillare sui territori, comune per comune, in modo che le persone governino dal basso gli strumenti digitali e tecnologici senza esserne invece governati. I ruoli decisionali e di responsabilità devono quindi essere equamente distribuiti tra attivisti, consiglieri comunali, regionali, parlamentari nazionali ed europei, perché il M5S torni agisca come struttura unitaria. Questa è l’unica proposta che unisce e non divide.

VALORIZZARE ESPERIENZE E FINANZIARE GRUPPI LOCALI

Le esperienze delle persone competenti nelle istituzioni non vanno disperse e possono in varie forme continuare a dare supporto al Paese anche senza ricoprire cariche elettive. Una scuola di formazione politica sia fisica che telematica è uno di questi strumenti e servirebbe a garantire che chi ha esperienza e competenza contribuisca con forza a elevare le conoscenze interne al M5S e al Paese. Insomma, fornirebbe strumenti a tutti i cittadini per scardinare le ingiustizie che accadono ogni giorno a tutti i livelli. Il ricavato della riduzione degli stipendi di tutti gli eletti deve andare a finanziare l’anello debole del M5S, che sono i gruppi locali di cittadini e i consiglieri comunali che si occupano dei nostri rifiuti, delle nostre strade e del disagio sociale. La continuità, infine, è garantita, oltre che dalla condivisione di esperienze e competenze anche da luoghi fisici sui territori in cui esperti e cittadini attivi lavorano insieme.

IDENTITA’ ECOLOGISTA, NUOVI OBIETTIVI E GOVERNO DEI TERRITORI

Il Movimento 5 Stelle può essere una forza politica che ritorni a parlare e ad agire insieme agli 11 milioni di cittadini che gli hanno dato fiducia. Per essere coerente, credibile e con una identità forte e riconoscibile deve indossare il colore definito dell’identità ecologista, della sensibilità ambientalista, a difesa della vita e del pianeta al di sopra di ogni cosa. A difesa della salvaguardia della specie umana, di quella animale e vegetale senza se e senza ma. Usare il termine Terzo Polo e parlare di equidistanza da destra e sinistra è un atteggiamento che ci fa apparire solo ambigui e fuori dal tempo. Il Cinquestelle deve essere una forza che aspira a governare Regioni e Comuni e a produrre cambiamenti radicali negli enti locali per spazzare via caste, inefficienze e clientele dove ancora si annidano. Siamo la forza politica italiana che più si batte contro le disuguaglianze e lo dobbiamo fare con la redistribuzione delle ricchezze per aiutare le imprese e i liberi professionisti meritevoli in difficoltà e per ridurre la povertà minorile. Siamo la forza che può ridurre l’orario di lavoro e creare nuova occupazione. Siamo la forza politica che deve portare trasparenza con nuove leggi per la meritocrazia nelle nomine pubbliche. Dobbiamo investire su scuola e cultura. Per questo nuovi obiettivi ci serve una nuova organizzazione democratica e capillare sui territori, una leadership collegiale e nuove persone capaci di cambiare l’Italia.

NEL DOPOGUERRA NON C’ERA SPAZIO PER SPIRITO DISTRUTTIVO. UNITA’ TRA CHI VUOLE COSTRUIRE

Il mio obiettivo, come quello di tanti altri, è sempre stato quello di unire. Per questo ferisce che gruppi minoritari si lascino prendere da uno spirito distruttivo invece che cercare di costruire qualcosa di positivo. Qualcuno purtroppo critica senza conoscere e costruisce un’immagine oltremodo negativa del M5S, offuscando tante nostre conquiste storiche. Mi riferisco, ad esempio, alla corsa alla digitalizzazione di tutta la pubblica amministrazione, che è in atto grazie a un’accelerazione promossa nel Decreto Semplificazioni, o al successo del Superbonus 110%, che in pochi mesi ha fatto nascere cinquemila nuove imprese green. Non solo: siamo riusciti a ottenere sette miliardi per le scuole e in Parlamento sono in discussione le leggi sull’acqua pubblica e sul conflitto di interessi, che devono essere approvate prima possibile. Nel dopoguerra non c’era spazio per chi aveva uno spirito distruttivo ed oggi in una pandemia mondiale tutti quelli che vogliono costruire devono unirsi.