Io parlerei di segnale di distensione sul fisco in un momento difficile per tutti gli italiani soprattutto quando parliamo di crediti inesigibili.
Semplifichiamo, diamo una boccata di ossigeno mentre con la fatturazione elettronica e il cashback stiamo ottenendo e garantendo un fisco più puntuale legati agli incassi reali delle imprese. Anche la proroga del blocco dei licenziamenti è una misura fondamentale in un momento in cui la pandemia si è acuita. L’unico rischio era quello di ritardare con i tempi, ma mi sembra ormai di essere in dirittura d’arrivo.
Durante la pandemia il Reddito di Cittadinanza si è rivelato essere uno strumento che sta salvando vite umane. E per questo, sta ricevendo sempre più riconoscimenti autorevoli e trasversali. Oggi anche Mara Carfagna riconosce che bisogna puntare sullo sviluppo e allo stesso tempo rispondere alle emergenze della povertà. In questo momento il reddito di cittadinanza va rafforzato e migliorato. Sono 3 le proposte che ho avanzato.
Garantire ai percettori di reddito un percorso per acquisire titoli di studio con il coinvolgimento delle scuole e dei centri d’istruzione per adulti. Programmare progetti nazionali, come il servizio civile, per i percettori di reddito non ancora impiegati in progetti comunali. In questo modo i comuni che non riescono ad avviare i progetti sarebbero obbligati ad aderire a quelli nazionali, con progetti in campo ambientale o di supporto alla pubblica amministrazione. La terza proposta si occupa dei 700mila minori nelle famiglie con reddito di cittadinanza.
Un’emergenza sociale enorme che si affronta solo garantendo alle scuole un budget aggiuntivo al loro bilancio con una dote educativa di cittadinanza. Le scuole insieme al terzo settore e ai comuni potrebbero costruire percorsi integrativi con doposcuola, laboratori, avviamento al lavoro per chi oggi rischia di non vedere nessuna speranza per il proprio futuro.